ROMA - Una doccia fredda, anzi gelida arriva da Roma. Il Gruppo Intini presentato con un suo rappresentante al Ministero dello Sviluppo Economico al'incontro a 4 (Miroglio, Intini, Ministero, Regione) fissato per oggi 17 Novembre alle 13 ha rinunciato definitivamente all'investimento da localizzare a Ginosa ed a Castellaneta. La soluzione sventolata dal PdL sul salvataggio dei 234 ex della Miroglio (Filatura e Tessitura di Puglia) semplicemente non c'è. Tutti si erano scagliati contro di noi per la prudenza con la quale avevamo commentato ogni passaggio romano scambiandola per ostilità ma non c'era e non c'è nessuna preclusione - nemmeno ora - verso il Gruppo che ha giocato la sua partita.
Ma il Ministero ha compiuto due errori gravissimi in questa vertenza.
1) Escludere totalmente le altre aziende e concentrarsi su un solo Gruppo. Diversamente abbiamo sempre sostenuto che bisognava far presentare a tutte il Piano Industriale e solo allora scegliere.
2) Escludere la Regione dalle trattative e poi richiamarla quando le cose si sono fatte serie.
Vorremmo capire allora come è stata operata la due diligence del Ministero in maniera tale da arrivare a sceglierlo peraltro come unico interlocutore. Perchè escludere le piccole aziende e favorirne solo una? Il Ministero ha sbagliato e ci ha fatto perdere 10 mesi!
Ora invece bisognerà cominciare da zero. Unica soluzione possibile allora riavviare la ricerca di nuovi gruppi che possano riassorbire i lavoratori, pur in un contesto altamente critico come l'attuale. Da colloqui intercorsi con il Prof. Vito Pinto della Task Force per l'occupazione della Regione Puglia è emerso che già domattina contatterà altre imprese per sondarne la disponibilità ad investire nell'area di Ginosa e Castellaneta.
Miroglio pertanto rimane il datore di lavoro dei 234 in cassa integrazione guadagni straordinaria fino a metà del prossimo anno, con l'aggravante che sono già partiti i corsi di formazione professionale per una riqualificazione a spese della Provincia che rischia di non arrivare a nulla. Non dimentichiamo inoltre che agli stessi era stata promesso un trattamento aggiuntivo che gli consentisse di lasciare invariato il loro salario. Per quanto la loro posizione possa apparire privilegiata a chi viene espulso dal lavoro senza alcun tipo di protezione come i tanti con contratti atipici o in nero, il pagamento dei mutui -casa e i carichi familiari rendono spesso drammatica la situazione dei cassintegrati. Bisogna intervenire sul serio, non approfittarne per fare politica.
Bari, 17 Novembre 2009 Il Consigliere Regionale del PD Paolo Costantino
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