BARI – Destano preoccupazione le notizie provenienti da Intini, il gruppo che doveva rilevare gli stabilimenti della ex Filatura e Tessitura di Puglia meglio nota come Miroglio e riassumere gli ex 234 lavoratori. Come da comunicato ufficiale del Gruppo di Noci diffuso nella giornata di ieri alla stampa il piano industriale non ha potuto essere accolto da Invitalia (Agenzia governativa per l'attrazione di investimenti) per la parte relativa al finanziamento. In pratica - stando a notizie informali - Intini avrebbe richiesto il 50% dell'ammontare dell'investimento, Invitalia (ex SviluppoItalia) ha fatto presente che, per disposizioni comunitarie ampiamente conosciute, il livello degli aiuti non può superare il 23%. Ancora tutta da verificare la possibilità di una deroga a questo tetto, pare mai riconosciuta finora o di agevolazioni di altro tipo ottenibili in fase negoziale. Di qui l'agitazione spontanea dei lavoratori della Miroglio riunitisi sabato mattina in Piazza IV Novembre per avere lumi. Comprensibile la rabbia ed il disappunto dei lavoratori che il 3 Novembre prossimo si accingeranno a frequentare i corsi di riqualificazione banditi su impegno ed a carico della Provincia. La proposta ora è di mantenere la calma ed incoraggiare il Gruppo Intini nella sue strategie di investimento. Sia che la proposta venga da Ministero sia che venga dalla Regione, è importante salvare il percorso fin qui compiuto. Non è l'ora delle polemiche questa. In questo quadro incoraggio i lavoratori a non demordere e a tenere duro. Una battuta d'arresto pur gravissima ed inaspettata come questa non significa che tutto è perduto. La Regione rimane formalmente impegnata a costruire un percorso di rioccupazione dei lavoratori.
Bari, 31 Ottobre 2009 Il Consigliere Regionale Paolo Costantino
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