BARI – Chi ha stabilito che pulizie, lavanderie e ristorazione non siano “prestazioni a sostegno del bisogno di salute della persona”? Nella D.G.R n° 745 del 5 Maggio 2009 (delibera e non legge come erroneamente scritto) è puntualizzato che l'istituto dell' “in house providing” deve riguardare prestazioni sanitarie finalizzate al bisogno della salute della persona, ovvero confacenti alla mission di garantire cure ed assistenza alle persone assistite dal Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.).
Dunque chi ha la certezza assoluta che pulizie, ristorazione e lavanderie debbano essere escluse, seppur momentaneamente? Allora mi chiedo perché nella Asl di Foggia, Sanità Service ha internalizzato (giustamente) tutti?
Alla Asl Ta/1 sbagliano i calcoli, infatti a Luglio del 2009 l'Agenzia delle Entrate ha chiarito definitivamente che il pagamento dell'IVA non è dovuto a società in house.
Dunque se la ASL di Taranto spende 25.306.846,40€ per i propri servizi alla persona risparmierà non 1,5 milioni di € sull'IVA, bensì 5 milioni e 60.000€ di IVA.
Considerando che mediamente l'utile di impresa con l'esternalizzazione si aggira sul 14% vi è un ulteriore notevole risparmio.
Ecco il motivo per cui oggi un ausiliario che lavora nella Asl di Foggia guadagna mediamente 200-300€ in più rispetto a chi lavora nella Asl di Taranto.
Queste si chiamano già gabbie salariali, seppur intraregionali.
Dunque la parola d'ordine è: internalizzare tutti.
Bari, 22 Settembre Il Consigliere Regionale del PD Paolo Costantino
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