BARI – Togliere soldi ai disabili: per farne cosa? Questa la storia della Legge n°13 del 1989 che è servita ad eliminare le barriere architettoniche negli edifici privati, attualmente senza copertura finanziaria da parte del Governo di destra.
Con la Delibera di Giunta Regionale n°812 del 13 Maggio 2009 la Regione Puglia ha disposto invece che 3,9 milioni di € vadano a coprire le istanze prodotte nel triennio 2005-2007. I fondi sono stati trovati grazie alla reiscrizione dei c.d. residui passivi perenti, somme non utilizzabili per l'originaria destinazione. Nel frattempo le domande continuano puntualmente a giungere a tutti i Comuni pugliesi che le girano alla Regione. Queste non cessano di essere prodotte anche se purtroppo (per svariate ragioni) passa molto tempo dalla compilazione dei moduli all'erogazione materiale del contributo.
Si potranno coprire le spese per piccoli interventi infrastrutturali di manutenzione straordinaria dei privati, finalizzati all’abbattimento delle barriere nelle abitazioni di residenza dei cittadini disabili.
Le somme saranno messe a disposizione a seguito dell’impegno di spesa da parte della dirigente del Servizio Programmazione e Integrazione dell’Assessorato alla Solidarietà, man mano che i Comuni stessi evadono le richieste. Con la stessa delibera n.812/2009 la Giunta ha approvato le linee guida o indirizzi ai Comuni per il finanziamento dell’abbattimento delle barriere architettoniche per le annualità 2008-2009 e successive. Saranno gli Uffici di Piano degli ambiti territoriali sociali a stabilire la misura dei contributi economici da riconoscere ai Comuni, i criteri di finanziamento, le modalità di erogazione, lo schema e la documentazione richiesta per la domanda. I cittadini potranno farne richiesta al Sindaco del proprio Comune entro il 1° Marzo di ogni anno.
Dal 2004 il Governo Berlusconi ha inaugurato la triste tradizione di impedire il rifinanziamento della Legge 13 del 1989, così le Regioni si sono dovute far carico di concedere quei contributi. Il federalismo annunciato è già in atto, ma per il Sud significa solo la scomparsa dei suoi pochi diritti e la comparsa di nuovi doveri. Tra i quali quello di finanziarsi da solo queste politiche sociali. Ne facciamo una opportunità: è del tutto evidente che così la Regione Puglia finanzia politiche sociali e ripartenza dell'economia, a partire da quella legata all'edilizia delle piccole imprese.
Bari, 25 Agosto 2009 Il Consigliere Regionale
Paolo Costantino
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