BARI – La riduzione delle specie vegetali e animali esistenti è un affare serio. Per questo la Regione Puglia con la Delibera del 26 Maggio 2009 n° 893 ha stanziato 1.049.000€ per il progetto “GRASTEPP tra gravine e steppe”. Il progetto farà aumentare numero e specie delle piante ed animali esistenti nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia istituito nel 2004 e nel Parco Regionale della Terra delle Gravine istituito nel 2005.
L'azione di bio-conservazione sarà curata oltre che dall'Ufficio Parchi e Riserve Naturali della Regione dal Museo Orto Botanico dell'Università degli Studi di Bari e dal Comune di Gravina. GRASTEPP ideato nel 2006 e finanziato dal Ministero dell'Ambiente nell'Ottobre del 2008 è fondato su tre azioni. La prima è la conservazione e la reintroduzione delle specie vegetali normalmente esistenti nei due Parchi, attuata come si dice in situ ed ex situ ovvero sia nei Parchi che fuori da essi. Cioè in un luogo protetto che è la Banca del Germoplasma presso l'Orto Botanico. Il Germoplasma è l'insieme dei diversi corredi genetici disponibili per una specie consistente in semi, tessuti o cellule in gradi di ripristinare un organismo intero.
La seconda riguarderà la costruzione e la gestione di voliere presso l'Osservatorio Faunistico per la riproduzione del Falco Lanario e del Capovaccaio, una delle 4 specie di avvoltoio presente in Europa.
La terza riguarderà l'individuazione delle aree pubbliche all'interno dei Parchi dell'Alta Murgia e della Terra delle Gravine dove reintrodurre la flora studiata e riprodotta e i rapaci allevati. A queste azioni sarà affiancata naturalmente una attività di sensibilizzazione e divulgazione a cura dell'Ufficio Parchi della Regione. Le risorse finanziarie distribuite a seconda delle azioni da realizzare andranno al Museo Orto Botanico, al Comune di Gravina, all'Ufficio Parchi della Regione, al Parco Nazionale dell'Alta Murgia ed alla Provincia di Taranto in qualità di Ente Gestore del Parco delle Gravine.
Il progetto GRASTEPP fa parte di un accordo di programma multiregionale ed è una azione diretta per la conservazione della biodiversità in due aree protette contigue e molto sensibili ai cambiamenti climatici e naturalmente all'azione dell'uomo. Lungi dal rappresentare un esercizio accademico sono la diretta applicazione della tutela dell'Ambiente necessaria a questi ecosistemi. La necessità della tutela della biodiversità - e quindi anche delle specie rare ed in via di estinzione- si comprende meglio ed è accettata se si considerano gli aspetti economici e le ricadute scientifiche derivanti dallo studio delle varie specie.
Bari, 14 Luglio 2009 Il Consigliere Regionale del PD
Paolo Costantino
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