BARI – Ancora una volta si strumentalizzano i destini dei 234 della Miroglio. Oggi l'incontro romano presso il Ministero dello Sviluppo Economico è andato a vuoto. Il delegato del Gruppo Intini presente, dr. Valla, ha chiarito che c'è bisogno ancora di tempo e la riunione è stata aggiornata al 30 Luglio. Nel frattempo le schede sono sotto la valutazione di Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa.
Le esigenze del Gruppo sono comprensibili in attesa che il Governo nazionale indichi senza tema di smentite se il piano industriale presentato da Intini sarà finanziabile da Invitalia.
Certo, si poteva avvisare prima in modo da non sprecare i soldi dei contribuenti in missioni che ormai hanno tutta l'apparenza delle vacanze romane e costituiscono solo una spettacolare perdita di tempo.
Ciò che è inaccettabile invece è la speculazione sulle presunte assenze della Regione Puglia.
Si vuole coprire il vuoto istituzionale che ha prodotto zero stabilimenti sul territorio ed ora è chiamato a cantare il de profundis di quelli esistenti.
Tutti stabilimenti peraltro avviati e costruiti grazie a governi ed amministrazioni del centrosinistra per chi se ne fosse dimenticato.
Allora come il Governo Prodi ha tirato fuori i soldi per lo stabilimento Miroglio, il Governo Berlusconi ora li tiri fuori per salvarlo.
Diciamo una volta per tutte che la Regione Puglia e per essa i suoi delegati non possono fare nulla se l'imprenditore scelto dal Gruppo Miroglio con l'assistenza del Ministero dello Sviluppo Economico non presenta il Piano Industriale. E soprattutto che non c'è nessuna preclusione verso il Gruppo.
Tra l'altro, detto per inciso, anche nella riunione di stamane 9 Luglio la Regione è stata presente con un suo delegato romano, anche per evitare inutili gite dalla Puglia.
Ricordiamo che erano 5 le proposte avanzate e Intini è parsa la più giusta. La Regione non ha messo bocca in una vicenda in cui è stata chiamata solo per contribuire con le sue risorse a riqualificazione e riconversione. Non ci si può esprimere sulle intenzioni, tanto più se si è un Ente Pubblico con funzioni di Governo come la Regione. I lavoratori, giustamente preoccupati delle loro vicende, devono comprendere quali sono i meccanismi legislativi non superabili da parte della Regione. E rifiutarsi di farsi trascinare nella ridda di strumentalizzazioni politiche, peraltro a campagna elettorale finita e persa, almeno a Taranto, dal centrodestra.
09 Luglio 2009 Il Consigliere Regionale del PD
Paolo Costantino
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