BARI – Una mattinata proficua quella in Prefettura. L'azienda, che perde 1, 2 milioni di euro a settimana secondo sue stime, è pronta a rivedere il suo piano di esuberi. La Regione presente con il vicepresidente Sandro Frisullo e l'assessore regionale Marco Barbieri ribadisce che sono disponibili i finanziamenti all'interno dell'accordo di programma regionale cui Natuzzi ha partecipato se si abbandona l'idea di licenziare i lavoratori. L'avvocato Davide Pellegrino della Task Force regionale fa notare che manca ancora il Piano di sviluppo del Distretto del Legno e Arredo varato un anno fa, senza quello la Regione poco o nulla potrà fare. Anche perchè dice chiaramente Frisullo "la Regione è l'unico Ente che finanzi al momento le imprese: gli strumenti nazionali come la Legge 181 sono definanziati". Un eufemismo evidentemente. Barbieri fa cenno che soluzioni non drammatiche di gestione degli esuberi strutturali possono essere trovate. Anche facendo riferimento al FEAG, il Fondo di adeguamento alla Globalizzazione. E reintroducendo i contratti di solidarietà che si sono dimostrati un ottimo rimedio anti-licenziamento. L'On. Vico sempre presente ai tavoli in cui si parla di lavoro e salvataggi fa riferimento al reitero della Legge 181 nel Mezzogiorno ed alla esigenza di presentarsi come Distretto perchè i collegati alla Finanziaria sono stati impostati per Distretti. Alla fine il Prefetto accoglie la volontà di dialogo di azienda e sindacati e rimanda tutti a Roma dove si giocherà su due tavoli il destino dei lavoratori della Natuzzi. Ancora non si sa se la trattativa verrà impiantata presso il Ministero del Lavoro o presso quello dello Sviluppo Economico per una riconversione e rilancio dell'azienda in crisi. Nella riunione sono emersi tutte le contraddizioni e le difficoltà in cui si dibatte la Natuzzi, dal calo di fatturato alla non chiarezza sui licenziamenti. Come è possibile che si partecipi ad un accordo di programma regionale per grandi imprese che presuppone un mantenimento dei livelli occupazionali e poi si presenta un piano da 1540 esuberi? “Quel piano non è la Bibbia” ha detto Francesco Basile e su questo si è stretto un accordo. A breve Azienda e sindacati si rivedranno per ridimensionare il Piano di esuberi ma oltre al tavolo regionale spunta l'ipotesi romana. E' essenziale però che si comprenda che la vicenda Natuzzi interessa per 1/3 il territorio di Ginosa e Laterza. La provincia jonica è interessata anche da questo ulteriore negatività occupazionale che non riguarda solo la Murgia. Non si comprende allora perché si sono concessi ingenti finanziamenti pubblici (dell'ordine di 50 milioni di euro secondo dati aziendali) se la strategia perseguita fin dal 2000 era di affrontare un riposizionamento produttivo, logistico e commerciale. Nel 2001 furono avviati gli stabilimenti di Ginosa e Laterza che hanno ricevuto anche consistenti sconti dai suddetti Comuni. E' ora che il concetto di responsabilità sociale d'impresa non sia solo una parola vaga. All'azienda diamo atto di aver fatto un primo timido passo.
Bari, 27 Aprile 2008 Il Consigliere Regionale del PD Paolo Costantino
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