giovedì 4 dicembre 2008

LOMELO, DE SANTIS, COSTANTINO: SALVIAMO LA SCUOLA DALLA GELMINI!


GINOSA – Una assemblea quanto mai opportuna quella organizzata dal PD di Ginosa. A parlare degli effetti del decreto Gelmini sulla Scuola Pubblica l'Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione Domenico Lomelo e il Presidente della 6^ Commissione Regionale competente in materia, Carlo De Santis e il nostro consigliere regionale Paolo Costantino. Moderatore della serata Leonardo Caruso, segretario del PD di Ginosa. Tutti hanno voluto solidarizzare con i tanti precari pugliesi estromessi di fatto dal’insegnamento. L'attacco dell'Assessore Lomelo è stato a tutto tondo. Ha iniziato con due aneddoti:”il Ministro Gelmini in sede di Conferenza Stato Regioni che ammette candidamente di non essere granché a conoscenza del mondo dell'Istruzione non facendone parte e di aver subito i tagli alla scuola più che averli invocati”. L'Assessore alla Pubblica Istruzione Lomelo quanto mai ispirato ha detto “mi hanno fatto una certa impressione queste dichiarazioni nella sala austera del Ministero con i quadri di tutti i Ministri che dall'800 ad oggi hanno innovato la cultura e consentito l'istruzione degli italiani”. Tanto è vero - ha continuato con il secondo aneddoto - che in un'altra conferenza un altro assessore regionale alla Pubblica Istruzione si è alzato ed ha chiesto se per interloquire non sarebbe stato il caso di recarsi in Via XX Settembre cioè da Tremonti. Questa cosiddetta riforma non è ispirata da alcun criterio pedagogico e peraltro entra a gamba tesa su una materia concorrente. Se si dà alla Regione (riforma del Titolo V della Costituzione) titolarità sull'organizzazione della rete scolastica non si può per decreto Gelmini obbligare le Regioni a tagliare le autonomie pena l'invio di commissari ad acta con poteri sostitutivi. E che dire della norma “taglia-plessi”inserita in modo criptato nel decreto Sanità? Sanno Gelmini-Tremonti che in Puglia ci sono le Isole Tremiti e tanti piccoli Comuni? Non meno efficace la relazione del presidente Carlo De Santis, di professione preside o meglio dirigente scolastico. Il quale ha detto senza mezzi termini che “il decreto legge approvato in estate è la applicazione dei concetti di Confindustria alla scuola. Vi invito con insistenza a leggere il documento Confindustria Education per capire qual'è il principio “padronale” ispiratore della riforma, (costo totale a carico dello Stato). Concetto sostenuto e ampliato dalla Lega Nord che lancia l'idea del massimo punteggio legato alla residenza del concorrente sancendo di fatto l'abolizione del valore legale del titolo di studio che ha permesso a tanti meridionali inserirsi nella Scuola Pubblica. Giusto orientare le conoscenze al mondo dell'impresa e alle richieste di personale formato tecnicamente ma in altri paesi questa operazione è a carico delle imprese non dello Stato. Lo Stato deve formare cittadini preparati ma anche dotati di spirito critico, non tecnocrati senza anima. La serata è andata avanti fino alle 22,00 senza cali di attenzione. Tutti hanno compreso che la scuola è materia delicata e di lì passa il futuro dei nostri figli. Come si può - ha aggiunto Costantino- pensare al maestro unico quando lo Stato ha speso milioni di euro per formare e specializzare gli insegnanti? Bisogna tornare nuovamente alla lezione di Don Milani, per il quale l'istruzione era la prima forma di carità. E scrivere una nuova lettera alla professoressa.

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