Una Legge che innova la Sanità in Puglia, coinvolgendo i direttori generali. A loro è demandata infatti la redazione dei P.A.L. I piani attuativi locali. Le loro proposte saranno esaminate e valutate dalla Giunta quindi nessuna delega in bianco ai Direttori Generali. Anche perché qualsiasi scelta passa dai cordoni della borsa regionali, la sanità assorbe in Puglia e nelle altre regioni circa l'80% del Bilancio regionale ed è una delle principali competenze delle Regioni. In Puglia c'è un record, è la regione più longeva d'Italia e a sua volta l'Italia è la nazione più longeva al mondo dopo la Francia. Non possiamo quindi dire di stare male, ma è chiaro che compito nostro è elevare qualità e livello della assistenza sanitaria e lo stiamo facendo. Basti pensare all'attivazione della PET-TAC che finalmente si possono fare in Puglia, mentre fino ad un anno fa bisognava recarsi da Napoli in su. Basti pensare al rinnovo delle attrezzature tecnologiche (TAC, RMN, radiologia convenzionale); apparecchi obsoleti acquistati agli inizi degli anni '90 oppure al potenziamento degli organici con la stabilizzazione di oltre 5.000 precari (medici, tecnici, infermieri, terapisti, autisti etc).
C'è un'altra cosa importante: prima di varare questo Piano abbiamo fatto una campagna d'ascolto durata un anno e molte proposte, anzi quasi tutte sono state recepite dal Governo regionale. Non abbiamo imposto nulla ma a noi spettava il dovere di decidere dopo aver ascoltato. E non approvato tutto nel chiuso della Sala Giunta in una notte di mezz'estate.
Tutti hanno contribuito e fatto proposte. Non è stato facile ascoltare e confrontarsi ma abbiamo ascoltato Sindaci, Medici, Sindacati Movimenti e Cittadini. Il piano si basa su dati epidemiologici e non su teorie o principi poco dimostrabili. E' basato su dati di fatto che portano maggiori attenzione alle donne, alla salute dei bambini e degli anziani. Completamente falso il dato che il Piano non se ne faccia carico. Va ricordato inoltre che alcune Regioni sono già al terzo, quarto Piano della Salute, mentre il centrodestra che finora ha governato la Puglia, di Piano ne ha concepito solo uno in tanti anni. Per giunta quel Piano concentrava tutto negli ospedali che sarebbero stati congestionati da una popolazione anziana che ora è al 20% della popolazione totale ma secondo le previsioni sfiorerà il 40% nel 2050.
Gli anziani ed i malati cronici vanno curati a domicilio, o altrimenti ospitati in case protette (R.S.S.A. Residenze socio-sanitarie assistenziali) o in R.S.A (residenze sanitarie assistenziali). Per questa ragione i posti di lungodegenza sono stati ridotti da 2500 a 900: non abbiamo bisogno di cronicari.
Nel contempo aumentano i posti letto per la riabilitazione (+200) ed i posti letto per acuti + 2.000. Il Piano Regionale della Salute prevede 17.759 posti letto totali così suddivisi: 15.338 per acuti, 1719 per riabilitazione, 702 per lungodegenza. Nel piano si affronta il problema delle malattie mentali, delle donne nel senso della particolarità della domanda sanitaria da loro espressa non riferita alla sola fase riproduttiva, degli immigrati, tutte tematiche che necessitano di una programmazione attenta in un quadro già in affanno per le strutture ed i problemi ereditati.
Per contro la riduzione della spesa si otterrà con la riduzione dei ricoveri inappropriati (+15% in Puglia rispetto alla media nazionale) e con la riduzione dei giorni di degenza ospedaliera. Bisogna puntare al day-hospital e così potremo risparmiare 210 milioni di euro all'anno.
Senza questo non saremo mai in grado di abbattere la spesa che comunque resta in Puglia tra le più basse d'Italia come sostenuto dall'Assessore Tedesco che ha una indubbia competenza in materia, peraltro riconosciutagli anche dalle opposizioni, non sulla stampa ovviamente.
Una cosa è certa, sia pure con molto sforzi e qualche errore, la sanità pugliese sta lentamente risorgendo. Certo, c'è chi il tempo passa a denunciare alla stampa la mancanza di una garza invece che a lavorare, o chi addebita a noi i disastri compiuti quando l'Ospedale di Castellaneta si inaugurava più volte senza verificare effettivamente che tutto fosse in regola.
Consideriamo che la Regione Toscana ha impegnato 14 anni per cogliere gli attuali ed eccellenti risultati da quando fu approvato il suo Piano Regionale.
Con pazienza, ragionevolezza i Pugliesi si renderanno conto che la nostra Sanità non è affatto male, che questo Piano Regionale della Salute darà una svolta in tempi che calcoliamo tra i 3 e i 5 anni.
Questo dunque sarà uno sforzo collettivo, di quanti vivono e lavorano dalla Sanità, con l'auspicio che gli spazi di politicizzazione si riducano e ci si ricordi tutti di quel giuramento che ogni medico fa agli inizi della propria carriera.
Bari, 9 Settembre 2008 Il Consigliere Regionale
Paolo Costantino
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