In Puglia ci sono 1971 lavoratori socialmente utili da stabilizzare. L'economia non si occupa di questi ma
La novità più importante riguarda i 20.000€ che saranno concessi direttamente al lavoratore che si autoimpiega, che insomma apre una partita IVA e si mette in proprio, magari sfruttando abilità e professionalità che il precedente lavoro non gli aveva dato modo di soddisfare. Basterà solo produrre la documentazione idonea e non andare in pensione nei due anni a seguire. Ma anche i 10.000€ che saranno concessi a chi, ad un anno o meno dalla pensione decida di cancellarsi dalle liste degli L.S.U.
Il nucleo fondante di contributi riguarda però quegli LSU che rientreranno a lavorare in enti pubblici ed aziende private in forma stabile, dimostrando che la lotta al precariato non è un inutile slogan per
10.000€ in forma di contributo straordinario andranno agli Enti Pubblici che stabilizzino questi lavoratori nella loro pianta organica come dipendenti pubblici o come dipendenti di società che svolgano servizi per il Settore Pubblico, la cosiddetta esternalizzazione dei servizi.
Saranno agevolate inoltre le imprese che decidono di assumere con la stessa somma, 10.000€, in due rate annuali. Fra i lavoratori socialmente utili ci sono tante figure specializzate che potrebbero trovare nuova collocazione all'interno di imprese in crescita. Ce ne sono anche in Puglia che lo ricordiamo è la più dinamica tra le Regioni del Sud (dati Bankitalia). L'unico vincolo per la concessione del contributo è la assunzione a tempo indeterminato ma con un ulteriore vantaggio a carico delle imprese. Potranno far svolgere ai lavoratori un tirocinio formativo della durata massima di tre mesi. L'eventuale formazione esterna sarà pagata dalla Regione Puglia.
Questi lavoratori erano spariti dalle cronache, nessuno se ne occupava più ma il problema di un futuro senza certezze permane. Questo provvedimento che porta la firma dell'Assessore Marco Barbieri è anche la prosecuzione di un programma di svuotamento della platea storica di precari.
Finora lo ricordiamo erano a carico di tanti Enti Pubblici dove svolgevano una funzione spesso non compatibile con i profili professionali e dando luogo a numerose dispute sull'utilizzo di questi lavoratori e sulle risorse loro assegnate. Fatto sta che i problemi politici e sociali causati da una economia che non vuole regole e costrizioni rimbalzano alla politica. Per ogni lavoratore estromesso senza sua colpa dal ciclo produttivo si apre un problema in più per la politica. Ma la maggioranza di centrosinistra alla Regione Puglia ha a cuore questi problemi e li risolve.
Bari, 5 Settembre 2008 Il Consigliere regionale
Paolo Costantino
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