In tutta la Puglia saranno 168 gli Istituti Comprensivi (Materna, Elementare, Media) che dovranno essere accorpati. Sono tutti quelli con meno di 500 alunni che perderanno l'autonomia. E' quanto contenuto nella bozza di regolamento presentata dal Ministro Gelmini. In pratica l'autrice della storica frase sull'impreparazione dei professori del Sud che ha fatto i suoi esami da avvocato a Reggio Calabria pur essendo di Brescia. Tanto coerente il Ministro che di fatto la sua bozza - di cui è cominciata la discussione in Aula - taglia in Puglia il 10% degli Istituti esistenti in Puglia.
La Cgil indica in 5.000 gli addetti al mondo della scuola che non avranno più un lavoro nella Puglia che ha tanto votato Berlusconi e i partiti che lo sostengono.
Per la Puglia le simulazioni indicano così i tagli tra i docenti: 1363 nella scuola elementare, 1444 nelle scuole medie, 1051 nelle scuole superiori. Infine 1181 tra il personale ATA, cioè il personale non docente e 1186 i soprannumerari di ruolo. Nessun precario avrà più la possibilità di lavorare. Inoltre come espresso dal mio collega Carlo De Santis, presidente della VIª Commissione in seno al Consiglio Regionale "si tratta di persone laureate e abilitate, o di vincitori di concorso: quindi di risorse umane altamente qualificate" .
In Puglia si prevede un aumento notevole dei trasferimenti d'ufficio per i docenti di ruolo che risulteranno soprannumerari.
Essenziale a questo punto il ruolo regolatore della Regione e la collaborazione degli Enti locali nel limitare i danni in termini occupazionali e di qualità dell'istruzione che questo decreto comporterà.
La Provincia di Taranto dovrà affrontare il prossimo anno scolastico con 723 docenti in meno oltre a 147 soprannumerari di ruolo. 12 sono le Istituzioni scolastiche a rischio.
A Ginosa, per dire di una realtà che conosco bene essendo residente, gli Istituti Comprensivi passeranno da 4 a 2.
Sarà bene proporre alla Direzione Scolastica Regionale una riduzione che ridisegni in maniera logica i bacini scolastici in modo da non subire scelte dall'alto. Di questo si potrà e si dovrà parlare nel prossimo Consiglio monotematico richiesto dal PD sulla situazione delle scuole ginosine interessate da lavori e disagi vari.
Della necessità di ridurre le spese statali siamo tutti coscienti salvo che è in atto un vero attacco alla scuola pubblica.
Mi permetto di riproporre integralmente l'intervento del Presidente De Santis della cui commissione sono segretario perché tale è anche il mio pensiero: "Si tratta non di tagli, ma di sciabolate che considerano l'istruzione pubblica un ramo secco e che mettono in campo uno scenario di vera e propria descolarizzazione di massa, proprio quando da ogni dove si leva la richiesta di una maggiore robustezza culturale per le giovani generazioni. In altri termini, il Governo sta lavorando per formare generazioni di sudditi, invece che di cittadini muniti di una salda coscienza critica, e quindi liberi". Contro questo Piano non c'è altra alternativa che scegliere la strada della protesta civile.
Bari, 30 Settembre 2008 Il Consigliere Regionale del PD
Paolo Costantino
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