Mancano appena 5 giorni e poi la condotta adduttrice del Sinni e il Centro Operativo di Ginosa saranno abbandonati. Lo rivela una nota inviata il 21 Luglio al Commissario dell'Ente Irrigazione in Puglia, Lucania ed Irpinia dallo stesso raggruppamento di imprese che ha in gestione, conduzione ed ispezione dell'Adduttore del Sinni e del Centro Operativo di Ginosa. Ed ancora una nota inviata appena ieri (n.d.r. 22 Luglio) dallo stesso Ente per lo Sviluppo dell'Irrigazione a Ministro delle Politiche Agricole, ai Prefetti di Bari, Potenza, Matera, Taranto nonché ai Presidenti della Regione Puglia e Basilicata. Il Governo Prodi era già intervenuto in materia garantendo i necessari finanziamenti con il decreto "milleproroghe" inopinatamente abbandonato e trasformato dall'attuale Governo. Tutti i principali centri decisori sono allertati della situazione insostenibile nella quale si trovano ad operare le imprese per le quali a fronte di un credito inesatto di 8 milioni di € si prospetta la grave responsabilità di condurre l'impianto senza che l'Ente possa poi garantire il pagamento. Difatti il Decreto Legislativo n°112 del 26 Maggio 2008 proroga il contratto nei "limiti delle disponibilità finanziare dell'Ente". Ma l'Ente irrigazione scrive a chiare lettere che è "privo di qualsiasi capacità di impegno di spesa". Nel frattempo il raggruppamento di imprese che vede insieme Vianini Lavori S.P.A., Faver S.P.A. E C.S.T. Impianti S.r.l. invita chiaramente "i funzionari dell'Ente Irrigazione alle ore 10:00 del 28 Luglio presso il Centro di Controllo di Ginosa per procedere alla riconsegna delle aree e dei manufatti oggetto della gestione"
Della crisi gravissima che rischia di mettere a repentaglio l'approvvigionamento idrico di 5 milioni di abitanti sembra non occuparsi nessuno. Non perché piove si può immaginare di lasciare a secco e a rischio di interruzione idrica le utenze di Puglia, Basilicata e parte della Calabria senza dimenticare i Consorzi di Bonifica Bradano e Metaponto, Stornare e Tara. Non a caso la nota delle imprese anzidette si rivolge alla Protezione Civile, all'Acquedotto Pugliese e alla stessa ILVA, che è il più grande utilizzatore industriale di tali acque. Non a caso l'Ente, per via del direttore generale f.f. l'ing. Vito Colucci ha indetto una riunione operativa presso la Direzione Generale dell'Ente per il pomeriggio di domani 24 Luglio, quattro giorni prima dell'irreparabile. Se la decisione delle imprese materialmente costrette dall'esposizione finanziaria ad abbandonare il delicatissimo e vitale lavoro si concretizzasse è sicura una interruzione della distribuzione idrico-potabile delle città servite dall'Acquedotto Pugliese. Tale ipotesi prosegue la nota "rappresenta nel periodo estivo una situazione di potenziale disastro ambientale". E' opportuno quindi che in momenti come questi il Governo assume le corrispondenti decisioni anche per pagare contrattualmente le aziende che impiegano decine di lavoratori. Sono queste le emergenze, secondo il mio modesto punto di vista. Non altre.
Bari, 23 Luglio 2008 Il Consigliere Regionale del PD
Paolo Costantino
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