BARI – Nessuno freno alle internalizzazioni.
Il processo avviato dalla Regione Puglia riporta nelle ASL funzioni essenziali come il 118 e altre accessorie ma non meno indispensabili come mensa, pulizie, portierato etc.
Con alcuni evidenti vantaggi:
1) Secondo le stime dell'Assessorato alla Salute si potranno risparmiare circa 20 milioni di € l'anno.
2) La busta paga tra un ausiliario della Asl di Foggia (dove l'internalizzazione è già operativa) e uno della Asl di Taranto dove non c'è, è mediamente più alta di circa 200€
3) Molti lavoratori con il sistema attuale sono “sfruttati”, assunti part-time lavorano per molte più ore senza recepire straordinari.
Le aspettative dei lavoratori precarizzati perciò non vanno deluse.
I dubbi attinenti la sfera delle competenze Regionali posti con la nota dei 17 Consiglieri Regionali (anche di maggioranza) vanno esaminati con cura in Commissione, ma l'Assessorato ha prodotto un lavoro eccellente e il disegno di legge va portato in Aula. Anche prima dello scadere della VIIIª Legislatura.
La posizione del capogruppo PD Antonio Maniglio e del primo firmatario Antonio Taurino è al solito di grande limpidezza e lucidità ma vorrei aggiungere che uno stop non ci è consentito. Per ragioni pratiche.
L'esperienza di Sanitaservice già avviata a Foggia prefigura delle vere e proprie “GABBIE SALARIALI” interregionali. Differenze inaccettabili per lavoratori che svolgono lo stesso servizio. Va citato l'intenso lavoro documentale fatto dalla ASL di Taranto con precise analisi dei costi e dei vantaggi per supportare la operazione cosidetta di “in house providing”. Ovvero la produzione autonoma dei servizi sanitari, compresi quelli accessori ma non meno indispensabili. E' questa la ragione per cui tutti insieme ed in maniera abbastanza convinta abbiamo spinto l'acceleratore su questa mini-riforma sanitaria. Certo, ci saranno meno appalti, lo spazio economico consentito alle imprese che intendono operare in Sanità si restringerà, ci sono incognite sul piano legislativo ma quale mercato vogliamo per le nostre imprese? Un mercato che ha come unico cliente la Regione? Mi sembra che l'intreccio perverso tra imprese che hanno come unico cliente la sanità pubblica debba essere ridotto, non tanto per motivazione ideologiche del tutto risibili, quanto perchè non ha dato ciò che invece prometteva. Ricordate tutti, come era magnificata l'esternalizzazione perchè avrebbe dato efficienza dei servizi ed abbattimento dei costi? Cosa abbiamo anni dopo? Conosciamo fin troppo bene il sottobosco di poteri ed interessi di cui ha parlato lo stesso Presidente Vendola come di un Moloch inattaccabile. L'esperienza della internalizzazione è un giusto compromesso, anche perchè i lavoratori non diventeranno dipendenti pubblici. Diventano invece dipendenti di una società pubblica che ha per obiettivo il contenimento dei costi, la qualità dei servizi, la giusta retribuzione degli operatori. Va bene aprire la discusssione per ottimizzare il disegno di Legge ma il processo di internalizzazione deve andare avanti!
Bari, 15 Gennaio 2009 Il Consigliere Regionale del PD Paolo Costantino
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