LECCE - Ieri, 3 Novembre, durante la trasmissione TRIBU' di TeleRama, emittente con sede centrale a Surbo condotta dal giornalista Vernaleone ho fatto riferimento alle inchieste in corso sul Ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto. Ho detto che se proprio vogliamo sollevare la cosidetta questione morale, questo l'argomento della trasmissione, anche lui si dovrebbe dimettere per non parlare del Presidente del Consiglio Berlusconi. Mi hanno chiesto di smentire ma non l'ho fatto.
Del resto ecco quanto riporta il Corriere della Sera online del 31 Marzo 2009 a proposito delle indagini disposte dalla Procura di Bari.
"LE ACCUSE - Le inchieste sulle quali sono in corso verifiche con l'acquisizione di atti - a quanto si è appreso negli ambienti giudiziari baresi - sono quelle note come Cedis e La Fiorita. Per la prima, Fitto è già stato rinviato a giudizio per concorso in turbativa d'asta e interesse privato del curatore nella procedura di amministrazione straordinaria della società Cedis; per l'altra indagine, pende dinanzi al gup di Bari una richiesta di rinvio a giudizio per Fitto (per associazione per delinquere, concorso in corruzione, illecito finanziamento ai partiti, falso e peculato) e per una settantina di altri imputati, tra cui l'editore ed imprenditore romano Giampaolo Angelucci. L'ispezione - secondo le fonti giudiziarie baresi - nasce da diversi rilievi fatti dai legali di Fitto, durante e dopo l' indagine, a proposito della presunta ritardata iscrizione nel registro degli indagati del nome dell'attuale ministro e sull'irritualità con cui sono state disposte le intercettazioni telefoniche a suo carico. Entrambe le indagini sono state coordinate dai pm Roberto Rossi, Renato Nitti e Lorenzo Nicastro e coordinate dal procuratore aggiunto Marco Dinapoli.
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