domenica 11 ottobre 2009

CONGRESSO DEL PD, VINCENTE BERSANI

Successo pieno, tra gli iscritti al Partito Democratico di Ginosa, della mozione Bersani-Blasi. La prima fase, quella che vede chiamati al voto i tesserati, ha segnato per Pierluigi Bersani (ex Ministro dello Sviluppo Economico e Presidente della Regione Emilia Romagna) il 63,9% dei consensi, trascinando anche il candidato alla segreteria regionale del PD Sergio Blasi, Sindaco di Melpignano, co-autore di quello straordinario biglietto da visita per la Puglia che è la notte della Taranta. Per la mozione Franceschini-Minervini il consenso si è fermato al 33,8.%. 2,3% la percentuale per Ignazio Marino, senatore del PD e chirurgo specializzato in trapianti. Per molti è stato questo il vero atto fondativo del Partito che ha confermato la sua vocazione di partito di sinistra con una forte componente di centro. Sono soddisfatto del congresso, per la sua partecipazione (ha votato il 77% degli iscritti) e per l'organizzazione assicurata dal coordinatore Dino Caruso e dalla segreteria del Partito. I congressi sono il nostro strumento democratico, dove ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni e convinzioni. Le tre mozioni giunte da Franceschini, Bersani e Marino sono state illustrate brillantemente da Carmelita Malagnini, Rosaria Leserri e Nicola Calabrese. Non sono mancati il dibattito e gli interventi degli iscritti e dei simpatizzanti. Alla fine ha prevalso l'idea di partito solido e strutturato, un punto di riferimento che è mancato negli ultimi anni, dediti sì all'allargamento del partito, ma nel contempo all'indebolirsi della sua vena riformista e progressista. La vittoria di Bersani è un ulteriore passo verso il rafforzamento del Partito Democratico in Italia, in Puglia e a Ginosa. E lo è anche perché chiunque vinca rimane forte l'ispirazione originaria del PD. Un PD che ha proposte per l'intera società italiana, che accoglie al suo interno laici e cattolici. Che non cova nostalgie politiche di un tempo che non può più tornare, perché nel frattempo è cambiata la società italiana. Quello che conta invece è la coerenza tra i tanto sbandierati proclami e le leggi e gli atti che gli eletti approvano, dal Parlamento fino all'ultimo Consiglio Comunale. E' anche per questo che gli aderenti al PD non temono di discutere apertamente delle loro visioni, dei loro ideali, perché è realmente alto il valore della libertà presso di noi. Non c'è un capo imposto, come il monarca Berlusconi, non è detto che Bersani ce la faccia, anche se ripongo in lui grande fiducia. Quando il Paese si sveglierà dal sogno televisivo scoprirà che con il voto al P.d.L. i principali diritti sono stati incrinati e commercializzati, che l'Italia rischia di non essere più un solo paese, che il Sud è rimasto a finanziarsi da solo le proprie opere pubbliche, la propria sanità, la propria istruzione, che abbiamo portato all'estero le fabbriche e le coltivazioni mandando al macero i nostri lavoratori, schiavizzando e sfruttando i paesi in via di sviluppo. Inoltre quando qualcuno di noi ha sbagliato non lo abbiamo protetto con il lodo Alfano, ma lo abbiamo rimandato a casa. Per questo siamo un Partito che consulta i suoi iscritti, ma non dimentica di chiedere il parere sui propri uomini a tutti i cittadini come avverrà con le primarie del 25 Ottobre.
Ginosa, 11 Ottobre 2009 Il Consigliere Regionale del PD Paolo Costantino

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