TARANTO - Approda finalmente al Tavolo giusto la questione Aseco, cioè quello dell'Assessorato Provinciale all'Ambiente. Dal 1998 opera in c.da Lama di Pozzo, a 10 km da Ginosa, una azienda di compost di recente divenuta proprietà dell'AQP, l'Acquedotto Pugliese. L'Aseco trasforma rifiuti organici (dal legno ai fanghi di risulta) in concime o meglio in ammendante vegetale. Lo fa però immergendo la contrada, in una puzza insostenibile, che si sprigiona con particolare vigore proprio nei mesi estivi. E si sente dalla vicina Strada Statale 580: un bel biglietto da visita per i turisti in arrivo a Marina di Ginosa. Un problema in più per gli imprenditori agricoli visto che la zona è dedicata a produzioni agricole d'eccellenza, un disastro per chi abita le numerose residenze. Ne è nato un comitato che responsabilmente, ma con la pazienza ormai al limite, ha provato fin dal 2000 a trovare una soluzione, non esclusa naturalmente la chiusura dell'odiato impianto. Il Tavolo tecnico-politico presieduto dall'Assessore Michele Conserva ha perciò costituito un gruppo di lavoro che dovrà trovare una soluzione e attuarla in tempi non biblici. L'Ing. Vincenzo Romano amministratore unico dell'impianto per conto di AQP si è detto fiducioso sulla possibilità di trovare soluzioni tecniche adeguate salvo aggiungere: “non ho la bacchetta magica, le soluzioni dovranno essere trovate passo, passo. L'esperienza mi dice che con accorgimenti successivi e grazie alle sperimentazioni avviate anche con le Università dovremmo risolvere il problema”. Ha tagliato corto il Consigliere Regionale Paolo Costantino: “è un problema gravissimo che va risolto: se l'azienda non individua soluzioni tecniche dovrà chiudere nei mesi estivi”. Intanto il neo-costituito gruppo di lavoro si aggiornerà tra un mese (il 9 Ottobre), per esaminare i dati provenienti dall'ARPA presente all'incontro con 2 suoi tecnici e stilare un cronoprogramma delle azioni da fare, ivi compresi nuovi investimenti dell'AQP per rendere l'ASECO compatibile con il territorio che la ospita. Dubbi sono stati espressi anche sulle modalità di riscontro delle emissioni odorigene visto che sono appena iniziate. Non tarderà il momento ha aggiunto Costantino nel quale “l'inquinamento odoroso al pari di quello acustico e luminoso dei cui impatti negativi verrà inserito a pieno titolo in una norma di Legge ma, in carenza di previsioni normative e metodi di rilevazione che riscontrino quanto percepito dai nostri nasi, non si può continuare a svicolare in questo modo”. Il vicepresidente del Consiglio Provinciale Teresa Galeota ha insistito, raccogliendo precise richieste del comitato, perché i dati raccolti dall'ARPA riguardino l'intero impatto ambientale dell'ASECO, con particolare riferimento alle acque di falda superficiali e alla morìa di animali di piccola taglia. Una questione complessa quindi che ha visto nel corso dell'incontro in mattinata un vivace scambio di battute tra esponenti del comitato e azienda. E' presto per sperare in una soluzione, ma la contemporanea presenza di Regione, Provincia, Comune di Ginosa Aseco-AQP, Arpa e Comitato sembra promettere bene. Forse dopo 12 anni qualcosa si muove.
TARANTO, 9 SETTEMBRE 2009 Il Consigliere Regionale Paolo Costantino
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