venerdì 3 aprile 2009

ALLA NATUZZI MACELLERIA SOCIALE, 1540 ESUBERI!

BARI – C'era da restare stupiti negli anni scorsi. Ed anche inorgogliti. L'industria pugliese che si affermava nel mondo. Da Santéramo in Colle Bari al N.Y.S.E., la Borsa di New York. Ora 1540 esuberi. 1540 persone che dovranno cercarsi un altro lavoro, anche se non si è capito quale, se vogliamo stare a quanto dice il nostro attuale Capo del Governo, Berlusconi Silvio. Nelle fredde cifre del Piano Industriale Italia 2009-2911 del Gruppo Natuzzi c'è tutta la drammaticità della crisi in atto. 500, 600 lavoratori di quei 1540 secondo la Fillea-CGIL, sono di Laterza e Ginosa, in provincia di Taranto, sedi degli ultimi ampliamenti italiani del Gruppo Natuzzi. Due stabilimenti nuovi di zecca partiti nel 2001, grazie anche a sostanziosi contributi pubblici durati appena 8 anni, 4 anni in meno della Miroglio di Ginosa e Castellaneta. Già due anni dopo l'avvio, nel 2003, il Gruppo Natuzzi avviava la Cassa Integrazione Guadagni per 345 addetti indiretti. Da allora è stato tutto un ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali con cifre sempre crescenti, mentre all'interno si conduceva una guerra senza quartiere alla normale dialettica sindacale. Stato e Sindacato combattuto a parole quindi, ma approvato nella dolce sostanza dei contributi pubblici e blandito ora che l'Azienda necessita un accordo sul Piano Industriale. Ora che le c.d. risorse umane umane non servono più, molte delle quali si sono beccate fior di tendiniti per far approdare nel mondo il made in Puglia. Ma non è il momento delle polemiche questo, quanto quello di una decisa assunzione di responsabilità. L'urgenza della questione impone l'attenzione di tutti i livelli istituzionali, fino ai più alti, perché questa è macelleria sociale. Si sveglino i parlamentari pugliesi del PDL disastrosamente assenti. Può l'attuale mercato del lavoro riassorbirli? C'è reale mercato per nuove piccole imprese o attività commerciali dei 1540?
Essenziale quindi per il futuro, un drastico cambio del modello di incentivi alle grandi aziende fin qui seguito che preveda garanzie realmente escutibili per il capitale statale. In modo da poter esser impiegato per creare lavoro vero e duraturo e non alimentare discutibilissime fortune di pochi.
Il Sindacato quindi resta giustamente contrario alla sottoscrizione di qualsiasi accordo di mobilità. Da anni infatti chiedeva una diversificazione produttiva al Gruppo conscio che il boom dei divani non poteva durare in eterno, da anni era snobbato dai vertici aziendali. Lo stesso ritene, sempre a ragione, di dover rigettare anche la proposta del cosiddetto outsourcing. Cioè la creazione di una serie di cooperative di servizio al colosso, perché lungi dal creare un indotto e una rete di PMI si creerebbe solo la scomparsa delle tutele per una miriade di lavoratori. Con un cliente unico, Natuzzi, in grado di imporre i prezzi. Di fronte a questa crisi è essenziale invece rifinanziare la Legge 181 del 1989 come la Regione Puglia chiede al Governo fin dal Maggio del 2008. Un anno è passato invece per dirci che potevamo spendere, tanto tutto si sarebbe risolto. Certo che tutto passerà, ma intanto? Non a caso la proposta seria è venuta dal PD: dare un aiuto ai lavoratori disoccupati esclusi dagli ammortizzatori sociali. Franceschini si è accorto in tempo che la crisi da finanziaria diventava economica, altro che il genio pentito della finanza creativa Giulio Tremonti! Il Governo vari al più presto, anche di concerto con le Regioni cui si è appoggiato finora per reperire i fondi per le casse integrazioni, una forma d'aiuto per i lavoratori esclusi dagli ammortizzatori sociali. Perfino la Confindustria s'è ricordata di dire a Berlusconi ed a tutto il PDL che per la crisi servono soldi veri. Sono necessari nuovi progetti industriali. I quali possono affermarsi ed essere duraturi solo in un contesto dove il lavoro non è una merce al ribasso. Da andare a cercare dove più conviene, oggi in Cina, domani in Africa, di rapina in rapina, di guasto in guasto. Tra l'altro l’invito a rifinanziare la 181 di Vendola e De Filippo per sottoscrivere e rendere effettivo l’Accordo di Programma è del Maggio scorso. Il vicepresidente della Regione Puglia Frisullo aveva detto testualmente consapevole della crisi:“Verificheremo su questo terreno la concreta volontà' del Governo di sostenere i territori del Mezzogiorno che vogliono accrescere competitività e innovazione”. Appunto, l'abbiamo visto.
Bari, 2 Aprile 2008 Il Consigliere Regionale del PD
Paolo Costantino

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