BARI – Senza attardarsi in complicate quanto inutili analisi politiche l’emendamento da noi presentato viene incontro alle famiglie degli specializzandi in varie branche della Medicina.
Una legge del 1999 divenuta operativa solo nel 2006 ha cambiato la natura delle borse di studio trasformandole in veri e propri contratti di lavoro.
Si sono inseriti cioè oneri di natura assicurativa e contributiva.
Ciò ha comportato un innalzamento del 130% divenuto insostenibile per le famiglie di quei specializzandi che non rientrando in graduatoria sostenevano da soli le spese di specializzazione. Una formazione post universitaria di alto livello e quindi di alto costo. Senza questa norma sarebbero venute a mancare alla sanità pugliese, e quindi al mercato del lavoro delle specializzazioni universitarie, importanti figure come cardiologi, anestesisti ed altre branche di non minore importanza.
Di fronte a tutto ciò ci è parso naturale autorizzare maggiori disponibilità per 2,5 milioni di euro. Un sacrificio non indifferente di questi tempi ma fatto con la consapevolezza di non creare ulteriori vuoti nella formazione di specialisti sempre più necessari nella Sanità pugliese.
Di questo vorremmo iniziare a parlare seriamente proprio quando con il numero chiuso in alcune Facoltà si è diminuito di fatti il diritto allo studio e con esso la possibilità di accesso di più soggetti a determinate professioni, ivi incluse quelle sanitarie. Determinando di fatti una disparità di trattamento con altri lavoratori esposti al libero mercato del lavoro.
Di questo si è resa conto anche la minoranza consiliare del PDL che infatti ha votato a favore dell’emendamento proposto e votato nel Consiglio Regionale di Martedi 11 Novembre il quale aveva all’ordine del giorno proprio la Vª variazione al Bilancio di Previsione 2008.
Tutto ciò senza alcuna polemica con l’Assessore Tedesco e senza il venir meno del rapporto fiduciario. La sfida della Sanità è ardua, ma non è limitando il numero di specializzandi che la si può vincere.
Una legge del 1999 divenuta operativa solo nel 2006 ha cambiato la natura delle borse di studio trasformandole in veri e propri contratti di lavoro.
Si sono inseriti cioè oneri di natura assicurativa e contributiva.
Ciò ha comportato un innalzamento del 130% divenuto insostenibile per le famiglie di quei specializzandi che non rientrando in graduatoria sostenevano da soli le spese di specializzazione. Una formazione post universitaria di alto livello e quindi di alto costo. Senza questa norma sarebbero venute a mancare alla sanità pugliese, e quindi al mercato del lavoro delle specializzazioni universitarie, importanti figure come cardiologi, anestesisti ed altre branche di non minore importanza.
Di fronte a tutto ciò ci è parso naturale autorizzare maggiori disponibilità per 2,5 milioni di euro. Un sacrificio non indifferente di questi tempi ma fatto con la consapevolezza di non creare ulteriori vuoti nella formazione di specialisti sempre più necessari nella Sanità pugliese.
Di questo vorremmo iniziare a parlare seriamente proprio quando con il numero chiuso in alcune Facoltà si è diminuito di fatti il diritto allo studio e con esso la possibilità di accesso di più soggetti a determinate professioni, ivi incluse quelle sanitarie. Determinando di fatti una disparità di trattamento con altri lavoratori esposti al libero mercato del lavoro.
Di questo si è resa conto anche la minoranza consiliare del PDL che infatti ha votato a favore dell’emendamento proposto e votato nel Consiglio Regionale di Martedi 11 Novembre il quale aveva all’ordine del giorno proprio la Vª variazione al Bilancio di Previsione 2008.
Tutto ciò senza alcuna polemica con l’Assessore Tedesco e senza il venir meno del rapporto fiduciario. La sfida della Sanità è ardua, ma non è limitando il numero di specializzandi che la si può vincere.
I Consiglieri Regionali BARI, 12 NOVEMBRE 2008
Carlo De Santis
Paolo Costantino
Sergio Povìa
Michele Ventricelli
Arcangelo Sannicandro
Carlo De Santis
Paolo Costantino
Sergio Povìa
Michele Ventricelli
Arcangelo Sannicandro
(nella foto l'Assessore al Bilancio Francesco Saponaro)
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