BARI – Si parla insistentemente di crisi. L’Assessore alla Solidarietà Elena Gentile ha varato due misure quanto mai efficaci e mai approvate prima dalla Regione Puglia. E lo ha fatto nel 2006.
Si chiamano assegno di cura e prima dote. Sono misure che vanno direttamente alle famiglie a basso reddito. E’ veramente grave che dopo due anni non siano giunte ai legittimi percettori. Due le principali ragioni: la sperimentalità della misura, la obiettiva difficoltà dei Comuni a stilare le graduatorie.
L’assegno di cura è una misura sperimentale di 500€ al mese per un anno destinate alle famiglie che hanno in casa un anziano non autosufficiente o un disabile ed hanno un reddito ISEE inferiore a 40.000€.
La prima dote è una misura di 200€ mensili per un anno destinate alle famiglie con un bambino di età inferiore ai tre anni e reddito ISEE 2005 inferiore a 30.000€. A questo scopo la Giunta Vendola stanziò 10 milioni di euro per l’assegno di cura e 5 milioni di euro per la prima dote.
Tutto questo per effetto di una Legge Regionale, la n°19 del 2006 che ha ampliato e svecchiato la natura dei Servizi Sociali in Puglia.
Le Delibere di Giunta Regionale sono la n°1633 del 30 Ottobre 2006 per quanto riguarda l’assegno di cura e la n°1801 del 28 Novembre 2006.
Le Determine attuative sono per l’assegno di cura la n°12 del 29 Novembre 2006 e per la prima dote la determinazione dirigenziale n. 13 del 29.11.2006.
Tutto questo per dire che ogni sforzo è stato compiuto da parte della maggioranza di centrosinistra alla Regione Puglia per innovare e rendere concreto il concetto stesso di assistenza sociale.
Già nel Gennaio del 2007 la dr. Anna Maria Candela , Dirigente del Settore Programmazione Sociale “al fine di assicurare tempi certi per l’attuazione dell’intervento in oggetto, che genera comprensibilmente elevate aspettative nei cittadini e nei diversi gruppi sociali” inviava una lettera ai Sindaci e agli Assessori ai Servizi Sociali dei Comuni Pugliesi ed ai Responsabili degli Uffici di Piano di Zona indicando la dr. Maria Grazia Donno come responsabile del procedimento.
A due anni da quella lettera la maggior parte dei Comuni è ferma, spesso non per propria volontà, come rilevato da precise informazioni giunte dall’Assessorato.
Di seguito i soli Comuni capofila che in Puglia hanno correttamente erogato le importanti misure di welfare. Nella provincia di Bari il solo Comune di Andria ha concluso entrambi gli iter mentre Conversano ha erogato la sola prima dote.
Si chiamano assegno di cura e prima dote. Sono misure che vanno direttamente alle famiglie a basso reddito. E’ veramente grave che dopo due anni non siano giunte ai legittimi percettori. Due le principali ragioni: la sperimentalità della misura, la obiettiva difficoltà dei Comuni a stilare le graduatorie.
L’assegno di cura è una misura sperimentale di 500€ al mese per un anno destinate alle famiglie che hanno in casa un anziano non autosufficiente o un disabile ed hanno un reddito ISEE inferiore a 40.000€.
La prima dote è una misura di 200€ mensili per un anno destinate alle famiglie con un bambino di età inferiore ai tre anni e reddito ISEE 2005 inferiore a 30.000€. A questo scopo la Giunta Vendola stanziò 10 milioni di euro per l’assegno di cura e 5 milioni di euro per la prima dote.
Tutto questo per effetto di una Legge Regionale, la n°19 del 2006 che ha ampliato e svecchiato la natura dei Servizi Sociali in Puglia.
Le Delibere di Giunta Regionale sono la n°1633 del 30 Ottobre 2006 per quanto riguarda l’assegno di cura e la n°1801 del 28 Novembre 2006.
Le Determine attuative sono per l’assegno di cura la n°12 del 29 Novembre 2006 e per la prima dote la determinazione dirigenziale n. 13 del 29.11.2006.
Tutto questo per dire che ogni sforzo è stato compiuto da parte della maggioranza di centrosinistra alla Regione Puglia per innovare e rendere concreto il concetto stesso di assistenza sociale.
Già nel Gennaio del 2007 la dr. Anna Maria Candela , Dirigente del Settore Programmazione Sociale “al fine di assicurare tempi certi per l’attuazione dell’intervento in oggetto, che genera comprensibilmente elevate aspettative nei cittadini e nei diversi gruppi sociali” inviava una lettera ai Sindaci e agli Assessori ai Servizi Sociali dei Comuni Pugliesi ed ai Responsabili degli Uffici di Piano di Zona indicando la dr. Maria Grazia Donno come responsabile del procedimento.
A due anni da quella lettera la maggior parte dei Comuni è ferma, spesso non per propria volontà, come rilevato da precise informazioni giunte dall’Assessorato.
Di seguito i soli Comuni capofila che in Puglia hanno correttamente erogato le importanti misure di welfare. Nella provincia di Bari il solo Comune di Andria ha concluso entrambi gli iter mentre Conversano ha erogato la sola prima dote.
Più bravi a Lecce dove hanno concluso l’iter Maglie, Martano, Poggiardo e Galatina erogando entrambi i contributi. Il capoluogo salentino ha erogato solo l'assegno di cura.
Situazione critica in Provincia di Taranto dove solo Manduria ha terminato l’erogazione mentre Grottaglie e Massafra hanno completato la sperimentazione per la prima dote. A Taranto è in fase di erogazione solo per la prima dote.
In Provincia di Brindisi solo Mesagne ha già attuato i meccanismi di aiuto sociale previsti dalla Regione mentre Fasano e Francavilla Fontana sono in fase di erogazione.
Preoccupante la situazione della Provincia di Foggia dove nessun Comune ha completato l’iter e tanti sono fermi per per svariate ragioni, dalla revisione delle graduatorie alla acquisizione dei documenti dei beneficiari.
Su tutte una particolarità, quella del Comune di Ginosa, dove gli amministratori avrebbero chiesto di dimezzare i contributi per aumentare la platea degli aventi diritto.
Una mossa che ha qualche senso ma come al solito rimanda tutto alle calende greche. Non era questo il senso e la urgenza degli interventi sociali proposti e pagati dalla Regione Puglia.
Bari, 9 Novembre 2008 Il Consigliere Regionale del PD
Paolo Costantino
Bari, 9 Novembre 2008 Il Consigliere Regionale del PD
Paolo Costantino
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