mercoledì 5 novembre 2008

LA VITTORIA DI OBAMA CI SPINGE AD ESSERE MIGLIORI


BARI – I supporter italo-americani di Obama arrivarono a Luglio. Ci fu una piccola festa molto sobria nella saletta del Gruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale. Per noi poco più di una speranza, ora diventata certezza. Agli americani in Italia questo nostro sentimento di partecipazione fa quasi tenerezza ma è una grande lezione quella che ci viene da oltreoceano. Obama ha posto l’accento su due idee: speranza e cambiamento. Ed ha ricordato che “a Wall Street non si può ridere se tutto il resto dell’America non ce la fa”. Il suo discorso ha posto l’accento sul fatto di sentirsi uniti per cambiare il destino di una nazione che con otto anni di guida conservatrice ha perso credibilità e leadership. Lo sconfitto Mc Cain ha riconosciuto la vittoria e gli ha offerto la migliore delle investiture, dicendo ai suoi sostenitori di essere disposto a collaborare perché “siamo americani, siete stati grandi, sono un uomo fortunato ma il fallimento è solo mio”. La distanza con la nostra politica non poteva essere più siderale, soprattutto quando i supporter riuniti in Arizona a Phoenix hanno preso a scandire il suo nome. Pensiamo invece a quanti attacchi ha ricevuto e riceve il segretario del PD Walter Veltroni, alla mancanza di rispetto di Silvio Berlusconi verso di lui. Pensiamo che nel Governo Italiano c’è gente che vuole la Padania e per cui il federalismo fiscale è solo un primo obiettivo. Che vuole classi diverse per gli immigrati, perché devono prima imparare l’italiano.
Siamo ormai su un'altra strada e il 5 Novembre è anche per noi un giorno migliore.
L’Europa non ha nulla da invidiare all’America tranne la sua capacità di rendere possibili le storie più incredibili e di sentirsi uniti.
Ma cosa significa questa vittoria per la Puglia? Non ci sono nessi se non simbolici, ma i simboli sono importanti. E ci dicono che anche da noi il cambiamento è possibile. Nichi Vendola lo interpreta e nella lunga volata che lo condurrà a fine mandato nel 2010 deve renderlo evidente. Al di là delle ininterrotte critiche di chi ha governato questa Regione per decenni privando i giovani di un futuro in Puglia. Perché è questa la nostra più grande ed ardua scommessa. Ridare un futuro ai giovani, ma è essenziale che le pigrizie cessino e i recinti protetti saltino. Non si può invocare competitività pura per alcuni lavoratori e proteggerne altri. Il diritto di un operaio dell’ILVA o di un agricoltore non può essere minore di quello di altre categorie più fortunate. Nella diversità di compiti devono sentirsi alla pari, non figli di un dio minore. Questa è la Puglia in cui crediamo, per questo gli stiamo dedicando tutte le nostre energie. Ma è essenziale che questa tensione sia avvertita da più gente possibile e che le nostre decisioni riflettino questa tensione. Sta a noi il compito di non uccidere la speranza.
Bari, 5 Novembre 2008 Il Consigliere regionale del PD
Paolo Costantino

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